I disturbi della sfera sessuale rappresentano un’importante tematica nel campo della psicologia. Disfunzioni sessualiNonostante il vasto eco di tali disturbi sessuali nella popolazione di pazienti, esistono pochissimi dati riguardo all’epidemiologia precisa, data l’eterogeneità del disturbo, la variabilità nelle definizioni utilizzate per definirne l’entità, la variabilità nella popolazione (sia per quanto riguarda l’età, sia per quanto riguarda il genere) e, spesso, il pudore nel parlare liberamente di questo argomento. Quando si parla di disfunzioni sessuali si fa riferimento ad una impossibilità o ad una ridotta capacità di risposta sessuale in una o più fasi ciclo di risposta sessuale: desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione. Una corretta vita sessuale può generare innumerevoli benefici a livello corporeo, tra qui il rilascio di endorfine. Tali sostanze, prodotte a compimento del rapporto sessuale, sono simili a sostanze più note come la morfina e l’eroina e danno un senso di appagamento e di soddisfazione. Si tratta di ansiolitici e rilassanti naturali che “spengono” momentaneamente il desiderio sessuale e favoriscono il senso di fedeltà ed attaccamento nei confronti del partner. Trattamento ipnotiche delle disfunzioni sessualiDiversi articoli riportano descrizioni estremamente interessanti di casi in cui soggetti che hanno intrapreso un percorso di ipnosi, anche per la prima volta, hanno potuto risolvere i loro problemi sessuali. In una ricerca condotta su un campione di 60 soggetti con problemi di erezione, è stato valutato l’effetto di due diversi tipi di medicina alternativa rispetto ad un trattamento placebo1. I soggetti sono stati divisi in tre gruppi: un primo gruppo, composto da 15 uomini, ha ricevuto un trattamento di agopuntura mentre un secondo gruppo, di 16 soggetti, ha ricevuto un trattamento di ipnosi standard (induzioni simili per tutti i soggetti). Questo trattamento consisteva in induzioni ipnotiche condotte inizialmente per tre giorni alla settimana ed in seguito una sola volta al mese fino ad interrompersi al sesto mese dall’inizio del trattamento. Infine, un terzo gruppo di 29 soggetti, ha ricevuto il trattamento placebo ed è stato suddiviso in due ulteriori sotto gruppi al fine di somministrare un placebo “orale”, composto da pillole (senza principio attivo) somministrate per un periodo di sei mesi ed un placebo per l’agopuntura dove gli aghi venivano inseriti in posti diversi (scorretti) dai classici punti di pressione. Tutti i soggetti sono stati intervistati periodicamente al fine di valutare l’effetto dei diversi trattamenti. I risultati hanno mostrato come il trattamento con ipnosi, rispetto agli altri due trattamenti (agopuntura e placebo) abbia portato, con maggiore frequenza (il 75% dei soggetti rispetto al 60% dei soggetti con agopuntura e circa il 45% dei soggetti del gruppo placebo), ad un miglioramento nei problemi di erezione.
L’approccio della nuova ipnosi nel trattamento dei disturbi sessualiIn un recente studio, è stata indagata l’efficacia delle tecniche di ipnosi facenti parte della cosiddetta “nuova ipnosi”nel trattamento dei disturbi sessuali. L’approccio della nuova ipnosi, costruito a partire dalle intuizioni di Milton Erickson, pone il paziente al centro della terapia ipnotica ed è più flessibile e meno legato a frasi ed induzioni standardizzate rispetto all’ipnosi classica. Nello studio menzionato, l’autore ricorda come, per i disturbi sessuali, le terapie che riescano a coinvolgere i processi immaginativi (la capacità del soggetto di costruire e farsi coinvolgere da immagini mentali) abbiano risultati più consistenti rispetto alle sole terapie cognitive. In un caso descritto nello studio, queste tecniche sono state utilizzate per trattare una situazione di disfunzione erettile. Con il giovane soggetto del trattamento sono state prima utilizzate induzioni per ridurre la tensione e solo dopo aver raggiunto un adeguato livello di rilassamento, sono state adottate tecniche di immaginazione e colorazione delle immagini mentali (una tecnica per cui le immagini mentali vengono modificate liberamente dal soggetto in stato di rilassamento profondo). Il coinvolgimento nelle immagini mentali da lui create è stato creato chiedendo di provare ad immaginare donne del suo passato con cui aveva avuto una relazione. Dopo poco meno di due mesi di questo trattamento, il soggetto è riuscito a trasformare la sua difficoltà dapprima in desiderio ed infine in eccitazione sessuale. Anche nel campo femminile si sono riscontrati vantaggi nell’utilizzo di tecniche ipnotiche in pazienti affette da vulvodinia, ovvero una condizione consistente in dolore più o meno intenso, generalizzato o localizzato nella regione vulvare a seguito di pressione o contatto. In uno studio del 2007, otto donne con vulvodinia sono state sottoposte a sei sessioni di ipnoterapia a seguito delle quali sono stati indagati diversi parametri tra cui: dolore riportato durante visite ginecologiche, soglia del dolore vestibolare e valutazioni riguardanti il dolore provato durante l’attività sessuale. I risultati hanno riportato una diminuzione nel dolore a seguito di visite ginecologiche, ed una diminuzione del dolore durante l’attività sessuale con conseguente aumento della soddisfazione e della vita sessuale in generale. ConclusioneNel complesso gli studi evidenziano come l’ipnosi possa essere un promettente trattamento per i disturbi sessuali sia maschili, come riportato dagli studio sulla disfunzione erettile, sia femminili, come emerso dai dati su pazienti con vulvodinia. Grazie alla psicoterapia e attraverso l’ipnosi aumento della soddisfazione e della vita sessuale in generale.
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