Schizofrenia e Psicoterapia Milano
Tutti associano il termine “schizofrenia” o “schizofrenico” ad un’idea di malattia mentale grave, incontrollabile, un sinonimo di follia, pazzia senza freni.
Schizofrenia - un sinonimo di follia, pazzia senza freni
La schizofrenia è il disturbo psichico per eccellenza, certamente il più noto, il più mitizzato ed il più discusso.
Tutti associano il termine “schizofrenia” o “schizofrenico” ad un’idea di malattia mentale grave, incontrollabile, un sinonimo di follia, pazzia senza freni.
Eppure, nonostante questo stigma negativo, pochi sanno cosa sia effettivamente la schizofrenia, e come una psicoterapia possa effettivamente fornire un supporto efficace per aiutare il soggetto schizofrenico a recuperare uno stato di serenità mentale.
In psicologia non bisogna mai parlare di “normalità”, in quanto essa non è altro che la consuetudine della maggioranza, e certamente l’etichetta di “anormali” posta sui soggetti affetti da disagio e sofferenza psichica non ha favorito la comprensione sociale di questo fenomeno.
Nel mio studio non esiste la “malattia” in termini dispregiativi, ma un disagio psichico che comporta sofferenza nella quotidianità della vita, una condizione di malessere o di meccanismi che portano il soggetto a non godere a pieno della propria libertà e serenità.
In questo senso non c’è niente di “sbagliato” nel vivere una condizione di disagio o di sofferenza, e questo è il primo passo necessario anche per comprendere una sindrome come la schizofrenia.
Tutti associano il termine “schizofrenia” o “schizofrenico” ad un’idea di malattia mentale grave, incontrollabile, un sinonimo di follia, pazzia senza freni.
Eppure, nonostante questo stigma negativo, pochi sanno cosa sia effettivamente la schizofrenia, e come una psicoterapia possa effettivamente fornire un supporto efficace per aiutare il soggetto schizofrenico a recuperare uno stato di serenità mentale.
In psicologia non bisogna mai parlare di “normalità”, in quanto essa non è altro che la consuetudine della maggioranza, e certamente l’etichetta di “anormali” posta sui soggetti affetti da disagio e sofferenza psichica non ha favorito la comprensione sociale di questo fenomeno.
Nel mio studio non esiste la “malattia” in termini dispregiativi, ma un disagio psichico che comporta sofferenza nella quotidianità della vita, una condizione di malessere o di meccanismi che portano il soggetto a non godere a pieno della propria libertà e serenità.
In questo senso non c’è niente di “sbagliato” nel vivere una condizione di disagio o di sofferenza, e questo è il primo passo necessario anche per comprendere una sindrome come la schizofrenia.