L'Autostima
L’autostima è un meccanismo individuale che nasce dalla percezione di sé, grazie al quale possiamo giudicare positivamente noi stessi e imparare ad amarci.
Cos’è l’autostima?
Il termine “autostima” vede due parole unite insieme: auto-, un prefisso di origine greca che sta a indicare la riflessione su di sé; stima, un lemma che possiede un senso proprio e serve a descrivere un sentimento di ammirazione, fiducia e rispetto.
Avere molta autostima, dunque, significa amare se stessi, riporre fiducia nelle proprie capacità e rispettare i propri desideri. Al contrario, quando l’autostima scarseggia ci si sente scoraggiati, inutili, mai all’altezza della situazione.
L’autostima nasce insieme alla percezione di sé e si evolve nel tempo subendo l’influenza di differenti fattori sociali, culturali e psicologici.
I voti che prendevamo a scuola, i rimproveri di mamma e papà, il giudizio dei pari, le competenze che il mondo del lavoro richiede, ognuno di questi elementi può agire in positivo o in negativo sull’autostima.
Questi impulsi esterni, buoni o cattivi che siano, influenzano ogni persona in modo diverso. C’è chi si lascia abbattere facilmente da un qualsiasi fallimento e chi invece, conoscendo il proprio valore, capisce che sbagliare è umano, e non può farsene una colpa per sempre.
Dunque, i fattori esterni dell’autostima passano sempre attraverso il filtro della percezione interna, un meccanismo composto da sentimenti, desideri e valori che va a definire la nostra personalità.
L’autostima è un processo derivato dal modo in cui vediamo noi stessi, fortemente soggettivo e perennemente mutabile, che influisce sulla nostra vita.
Viene a crearsi così una sorta di circolo dell’autostima: i nostri pensieri condizionano lei, e lei condiziona noi, il nostro comportamento, la nostra felicità.
Avere molta autostima, dunque, significa amare se stessi, riporre fiducia nelle proprie capacità e rispettare i propri desideri. Al contrario, quando l’autostima scarseggia ci si sente scoraggiati, inutili, mai all’altezza della situazione.
L’autostima nasce insieme alla percezione di sé e si evolve nel tempo subendo l’influenza di differenti fattori sociali, culturali e psicologici.
I voti che prendevamo a scuola, i rimproveri di mamma e papà, il giudizio dei pari, le competenze che il mondo del lavoro richiede, ognuno di questi elementi può agire in positivo o in negativo sull’autostima.
Questi impulsi esterni, buoni o cattivi che siano, influenzano ogni persona in modo diverso. C’è chi si lascia abbattere facilmente da un qualsiasi fallimento e chi invece, conoscendo il proprio valore, capisce che sbagliare è umano, e non può farsene una colpa per sempre.
Dunque, i fattori esterni dell’autostima passano sempre attraverso il filtro della percezione interna, un meccanismo composto da sentimenti, desideri e valori che va a definire la nostra personalità.
L’autostima è un processo derivato dal modo in cui vediamo noi stessi, fortemente soggettivo e perennemente mutabile, che influisce sulla nostra vita.
Viene a crearsi così una sorta di circolo dell’autostima: i nostri pensieri condizionano lei, e lei condiziona noi, il nostro comportamento, la nostra felicità.